Perché Teatro Strappato

Teatro Strappato è il Nuovo Teatro Antico, un genere artigiano di spettacoli fatti a mano, nei quali diversi mestieri si mettono al servizio di un’unica arte: il Teatro.

Così come davanti a uno specchio, nient’altro che una placca di vetro e argento, un uomo può assistere all’illusione di vedere riflessa la sua immagine, nel teatro, attraverso il mistero che si nasconde dietro il sipario, il pubblico può assistere alla magia di vedere riflesse le sue idee, opinioni, intenzioni… ossia ciò che per molti secoli si è considerata essere l’esperienza di andare a teatro.

Il gran maestro Etienne Decroux ha detto:

“Credo che un’arte sia tanto ricca quanto povera è di mezzi. Lo spettacolo di varietà ha il massimo dei mezzi: è povero. La scultura ha il minimo dei mezzi: è ricca.”

Ci inorgoglisce considerare il nostro teatro artigiano, da questo punto di vista, molto ricco.

I mezzi del nostro teatro sono la Maschera e la Musica.

L’uso della maschera ha affascinato l’uomo fin dall’antichità, cosa che si deve a un fenomeno tanto strano quanto inaspettato: quando si denuda una persona le si vede solo il corpo, quando le si mette una maschera si vede la sua anima. Perciò sono oggetti sacri in quasi tutte le culture e lo sono anche nel nostro teatro, dove i personaggi entrano in scena con il corpo coperto e l’anima nuda.

DA DOVE VIENE IL NOME TEATRO STRAPPATO?

La Compagnia prende vita inizialmente dall’idea di necessità. Il Necessario è la condizione di partenza, il bisogno motivante da cui scaturisce la scelta poetica, la scintilla che accende il motore della ricerca artistica, il vincolo tra Realtà e Arte.

La principale sfida del Teatro è quella di parlare della realtà senza essere realistico, è quella quindi della ricerca dei mezzi espressivi adatti a trasportare in scena quello che della vita è più vero, quello che maggiormente la contiene, i suoi contrasti, i suoi ossimori, il suo agrodolce, il bianco gioioso dell’ingenuità accanto al nero tragico dell’abisso.

Lo scopo della nostra ricerca è strappare ad ogni storia la sua parte di Teatro e cercare un nuovo “linguaggio” che permetta di svelarla.